Con un certo rammarico, ma con immutato piacere nel mettere in pagina queste ultime righe dall'Amazzonia, trasmettiamo queste ultime considerazioni, utili a sviluppare alcuni punti solo accennati e per fare dei ringraziamenti non rituali. Non per retorica, tra le più interessanti.
1. La malaria e la situazione sanitaria
Nella Reserva vi abitavano nel 1992 circa500 persone. In quell'anno furono registrati 2000 casi di malaria. Vale a dire che in media ogni abitante aveva preso la malaria quattro volte in un anno. Ebbene - mi ha detto con orgoglio Chris Clark - il 2009 e' stato il primo anno in cui non si e' verificato alcun caso di malaria.
2. La pratica religiosa CRENTE / Assembleja de Deus
E' una pratica religiosa molto criticata dagli intellettuali e osteggiata duramente dalle classi medio-alte. Mentre ha un largo seguito negli strati piu' popolari e piu' poveri. In Brasile e' molto diffusa, a partire dalle grandi citta' come Sao Paulo. Anche negli USA ha una certa diffusione. Si presenta con caratteri decisamente dogmatici e fondamentalisti. Oggi e' una religione aperta a tutti , ma alle origini essa era rigorosamente preclusa alle donne. Alle donne - ad esempio - era proibito leggere la Bibbia e non avevano nessun ruolo nella gerarchia. Anche oggi, comunque, le donne, anche se possono diventare pastore, hanno un ruolo ancillare e tutto sommato marginale. Questa misoginia iniziale e' rimasta soprattutto all'interno della famiglia crente. E' ben vista infatti la famiglia con un figlio maschio. E la progenie cresce finche' non nasce un maschio! Viene chiamato VARAO ed il padre gli passa tutti gli insegnamenti; cosa che non fa con le figlie femmine. Gli adepti devono seguire i 10 comandamenti . Devono seguire tutto quello che prescrive la Bibbia, naturalmente nella vulgata evangelico-protestante. I seguaci sono obbligati a versare il 10% del loro guadagno alla Chiesa, perche' possa diffondersi e rafforzarsi. Sono visibili a occhio nudo i grandi mezzi che l'Assembleja de Deus ha a disposizione: Chiese, palazzi, scuole, etc. Il credente (questo vuol dire Crente) non puo' giocare al calcio: qualsiasi gioco e' proibito; non si puo' fumare, non si puo' bere, tanto meno drogarsi. Le donne non possono truccarsi, ne' usare tatuaggi o piercing. Idem per gli uomini. Gli uomini devono usare pantaloni lunghi. Lo stesso vale per le donne. C'e' l'obbligo di andare in Chiesa tre volte la settimana. Ci sono norme di comportamento severissime e tutti sono tenuti a rispettarle. Se sei un pastore e non segui le regole, vieni espulso. Se sei solo un seguace, puoi essere allontanato per un determinato periodo. Lo stabilisce il pastore. Tutto viene controllato. Sono contrari al sesso come piacere. Sono contrari all'aborto. C'e' una scuola per diventare pastore. Dura tre anni. Gli studi si basano sulla Bibbia ed e' fortemente curato l'aspetto del come fare proseliti.
3. Ringraziamenti
Devo ringraziare per le informazioni ricevute (qualsiasi eventuale stortura o fraintendimento e' da addebitarsi alla mia scorretta comprensione) innanzitutto a Christopher Clark, intrepido promotore e ispiratore della Reserva; sua figlia Cathleen, che aiuta il padre nella gestione della Reserva e della Cooperativa e che parla italiano (come suo padre) in quanto praticamente italiana di Paganico in quel di Grosseto e che quindi era la mia interprete privilegiata; tutti gli abitanti di Xixuau, non solo quelli citati, ma tutti indistintamente. Mi scuso solo di non ricordare i nomi (colpa della mia eta' avanzata).
Devo inoltre ringraziare i sei jacare' (caimani) che stazionano costantemente nello specchio d'acqua davanti al villaggio, in attesa costante dei rifiuti e di qualche pesce gettato nell'acqua dagli abitanti di Xixuau, per permettere ai turisti di fare foto; le lontre giganti che ogni tanto allietavano con la loro comparsa le pagaiate sul Rio; il delfino, detto anche Boto, manifestatosi solo con il caratteristico spruzzo d'acqua; i piranha, gli aracu' e i tucumare', vale a dire i pesci che ci hanno sfamato durante il soggiorno; le scimmie dispettose sempre posizionate sulle altissime cime dei maestosi castanheiros, per non farsi fotografare; il tapiro, che Sezinho, imitandone il verso, ha costretto a uscire dalla foresta, ma che non sono riuscito a vedere perche' intento a scrutare le mosse delle lontre giganti; sua maesta' la suçuarana, vale a dire il maestoso puma della Amazzonia che si e' palesato attraverso le cacche lasciate sui resti dei bivacchi dei nostri accampamenti; le grandi e magnifiche farfalle, che, contrariamente alle scimmie, ben volentieri si facevano fotografare; i mosquitos e i piaui, i temibili moscerini dell'Amazzonia, che ci hanno reso tutti quanti come dei San Sebastiano viventi; la lunga teoria di uccelli e pappagalli che ci hanno sempre tenuto compagnia: nel villaggio, lungo il fiume, nelle passeggiate nella foresta; il serpentello filiforme catturato dai bambini di Xixuau per la gioia dei biologi danesi, giusto per affermare la presenza della specie (in assenza della anaconda); i cani e i polli del villaggio che tranquillamente si confondevano con turisti e abitanti di Xixuau.
L'ultimo ringraziamento alla Foresta e al Rio Jauaperi. Grazie di esistere.
Giuseppe Picone
Rio 31 gennaio 2011